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Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala - Baglio Anselmi

Marsala (Trapani)

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Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala - Baglio Anselmi

Lungomare Boeo, 30 - Marsala (Trapani)

Descrizione

in provincia di Trapani

Lungomare Boeo, 30, Marsala Trapani

Sul lungomare, in prossimita di Capo Boeo, sorge il Baglio Anselmi, ex stabilimento vinicolo risalente agli inizi del XIX secolo, nel quale dal 31 maggio 1985 ha sede il Museo archeologico.

Sul lungomare, in prossimità di Capo Boeo, sorge il Baglio Anselmi, ex stabilimento vinicolo risalente agli inizi del XIX secolo, nel quale dal 31 maggio 1985 ha sede il Museo archeologico.
Il baglio è costituito da corpi di fabbrica aperti su di un ampio cortile interno. Gli spazi espositivi del museo sono quelli dei due grandi magazzini del baglio dove venivano stivate le botti. Nel cortile interno è visibile un saggio di scavo che ha portato alla luce una tomba, una fornace e strutture murarie che documentano la notevole frequentazione dell'area sin dal IV sec. a.C..

Il museo espone il relitto di una nave punica e illustra la storia di Lilibeo e del territorio storicamente ad essa connesso, dalla preistoria al medioevo. I resti della storica imbarcazione (risalente alla metà del III sec. a.C., periodo della I Guerra Punica) sono stati recuperati nel 1971 nel tratto di mare al largo dell'Isola Lunga, in prossimità di Punta Scario, all'imboccatura nord della Laguna dello Stagnone di Marsala.

Se il ritrovamento dell'imbarcazione ha da un lato rappresentato il motivo determinante per la realizzazione di un museo, da tempo ritenuto indispensabile per la città, ove custodire anche tanti altri reperti archeologici provenienti dal territorio marsalese, dall’altro ha avuto senza dubbio un grande valore documentale, perché ha permesso di conoscere il sistema di costruzione navale dei Cartaginesi (dai Romani chiamati Punici), che aveva suscitato meraviglie nell'antichità per la velocità costruttiva della prefabbricazione in cantiere. Ogni asse della nave punica di Marsala reca inciso infatti un simbolo dell'alfabeto fenicio-punico utile ai carpentieri per il rapido assemblaggio dello scafo, proprio come per una moderna scatola di montaggio.
Del relitto è stata recuperata solo la parte posteriore e parte della fiancata di babordo per una lunghezza di circa 10 metri e una larghezza di 3 metri. Da questi dati è stato calcolato che la nave, della stazza di circa 120 tonnellate, avesse una lunghezza complessiva di 35 metri e una larghezza massima di 4 metri e mezzo. Data la linea particolarmente slanciata nonché l’assenza di un carico, si è propensi a ritenere la nave un esemplare a remi da combattimento.

A partire dal 1986, all'interno del Baglio Anselmi sono confluiti materiali provenienti dalle campagne di scavo condotte nell'area archeologica di Lilibeo dalla Sovrintendenza di Palermo e, dal 1987 in poi, dalla Sovrintendenza di Trapani, insieme ad un ristretto gruppo di reperti precedentemente conservati nel Museo Regionale Agostino Pepoli di Trapani e nel Museo Whitaker di Mozia.
L'ordinamento dei reperti, ad un tempo cronologico e topografico, si articola per sezioni dove l'esposizione è introdotta da pannelli didattici che supportano efficacemente il visitatore nel suo percorso conoscitivo.

Dal 2005, il Museo è stata impreziosito dall'esposizione della Venere Callipigia, una statua scolpita in un unico blocco di marmo cristallino, molto probabilmente di provenienza rodio-asiatica, ritrovata acefala nei pressi della Chiesa di San Giovanni Battista nel corso di una campagna di scavi.
La statua, che nella sua interezza doveva misurare circa 1 metro e 70 cm di altezza, raffigura la dea Venere secondo il tipo di Afrodite (Callipigia = "dalle belle natiche"), una figura femminile nuda con vesti molto drappeggiate che lasciano scoperte le natiche. L’opera esalta le caratteristiche del mito di Afrodite, sottolineate dalla rotondità dei seni e del fondoschiena, evocatrice di bellezza e fecondità, riproducendo i segni della famosa Venere Landolina venerata a Siracusa. Per questo si ritiene che la statua sia una copia romana databile tra il I e il II sec. D.C. tratta dall’originale ellenistico del II sec. A.C.

Orari di apertura:
Museo (Lungomare Boeo, 30): martedì, domenica e festivi ore 9.00 - 13.30 (ultimo ingresso 12.30), da mercoledì a sabato ore 9.00 - 18.30 (ultimo ingresso 17.30),
Area archeologica (ingresso dal Museo): martedì, domenica e festivi ore 9.00 - 12.30, da mercoledì a sabato ore 9.00 - 16.30
Grotta della Sibilla - Chiesa di San Giovanni (ingresso dal Museo): da martedì a venerdì ore 9.00 - 13.00, visite su richiesta direttamente al museo
Ipogeo di Crispia Salvia (via M. D’Azeglio, 41): da martedì a venerdì ore 9.00 - 13.00, visite su prenotazione tel. 0923.952535
Lunedì si osserva la chiusura totale.

Recensioni

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Servizi
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Dintorni
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Museo Archeologico Regionale Lilibeo di Marsala - Baglio Anselmi

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